Lello Voce
Se la televisione fosse soltanto in televisione la faccenda non sarebbe poi così grave.
Per evitare di essere mentalmente intossicati dal suo tripudio di siliconi analfabeti, dallo sciocchezzaio in pajette che ne deborda, per salvarsi dall’istupidimento coatto che provoca, grazie alla ripetizione ossessiva, e spesso urlata a squarciagola, di luoghi comuni assolutamente privati e sillogismi illogici, per scampare alla disinformazione travestita da reticentissima supposta obiettività, basterebbe un veloce switch off. Basterebbe tenerla spenta, o gettarla nella prima discarica a portata di mano, la luminescenza invasiva… E dedicare il proprio tempo alla lettura, all’ascolto della radio, ai festival, ai concerti, ai convegni, al cinema, al teatro: a tutto il resto, insomma.
Il problema è che purtroppo la televisione è soprattutto fuori dalla televisione, che anche la maggior parte di tutto il resto è ormai occupata, più o meno manu militari, dalla televisione e dalle sue evanescenti figurine sotto mentite spoglie di esseri umani: i «televisionati». Le librerie sono invase da testi del più vario analfabetismo: sportivo, velino, alla gigolò; i festival sono invasi da «alieni» che presentano se stessi solo perché sono quello che sono, cioè delle entità puramente virtuali, i concerti annegano sotto ondate di Amici. Leggi tutto "La televisione fuori dalla televisione"