Un articolo di Anselm Jappe sulla breve ma importante esperienza di Ludd alla fine degli anni Sessanta e un’analisi di Valentina Parisi sulla recente ritraduzione dell’opera di Osip Mandel’štam a opera di Gario Zappi: con questi due testi introduciamo, in questo primo Alfadomenica di febbraio, un ampio nucleo di riflessioni/recensioni, a cui fanno seguito una conversazione di Nazim Comunale con il musicista jazz James Brandon Lewis in occasione dell’uscita del suo ultimo disco, An UnRuly Manifesto, e in chiusura il quindicinale appuntamento con l’Alfagola di Alberto Capatti. Insomma, ancora una volta un numero molto ricco, che vi accompagnerà per tutta la settimana. Inutile dire che ancora una volta ringraziamo chi ha aderito o aderirà all’associazione Alfabeta (le istruzioni per iscriversi si trovano in questa pagina, mentre chi non ricevesse ancora la nostra newsletter è invitato a seguire questo link).
Buona lettura!
Il sommario
Anselm Jappe, Ludd, o il Sessantotto trascendente
Valentina Parisi, Mandel’štam ritradotto, forme di disobbedienza verbale
Natascia Tosel, Santi Romano, ovvero come farci istituzione per reimmaginare il sociale
Franca Bellucci, Le donne protagoniste della storia: il periodo 1865-1925 come fondativo della contemporaneità
Clotilde Bertoni, Il mostro in prima pagina
Franca Rovigatti, Bartolazzi, sguardi imperturbabili sull’insensatezza del mondo
Nazim Comunale, Poesia è suonare sempre come se fosse l’ultima volta. Intervista a James Brandon Lewis
Alberto Capatti, Alfagola / Cucina pop