Tommaso Di Dio
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Infine si alzò dal tavolo
e ci mostrò una strada che scendeva verso il basso.
E disse: noi ci perderemo
perché molte sono le luci e gli ostacoli invisibili.
Troveremo scale a ritroso, ci saranno
scrigni di quercia sepolti sotto lampioni e fra le braccia
avremo d'improvviso scheletri di balene.
Vi aspetteremo, dentro il corpo
del piccione sull'asfalto, fra foglie
umide sparse mentre l'acqua
ci sarà addosso senza pioggia né nuvola né vento.
A metà del viaggio, ci ritroveremo lungo il bordo
di un lago che vedremo
nella bugia della mente. Sapremo poi muoverci ancora
varcare metropolitane, credere ai bidoni e ai carrelli della spesa.
Sapremo parlare. Riconoscerci. Fuoriuscire.
Sapremo fare a pezzi questo niente
e alzeremo le braccia, canteremo felici.
(Inedito, 2015)
Tommaso Di Dio (1982), vive e lavora a Milano. È autore del libro di poesie Favole, Transeuropa, 2009, con la prefazione di Mario Benedetti. Nel 2012 una scelta di sue poesie inedite è stata pubblicata in La generazione entrante, Ladolfi Editore. Dal 2005 collabora con l’associazione Esiba Arte, per la cui compagnia teatrale scrive testi. È giurato, per la sezione under 40, dei premi letterari Premio Castello di Villalta Poesia e Premio Rimini. Nel 2014, esce il suo secondo libro di poesie, Tua e di tutti, Lietocolle, in collaborazione con Pordenonelegge, tradotto in francese da Joëlle Gardes per Recours au poème éditeurs.
Il ciclo Una poesia è curato da Ivan Schiavone
!!!ma il titolo della rubrica annunciato da schiavone non era “arcipelaghi e maniere”???!!! e come si è passati a questo? – cortellessa? balestrini? mmmmhhh…brutto titolo… – a me piaceva più l’altro…e comunque grande inizio!!! bravissimo di dio!!!