Oggi su Alfadomenica: MG Calandrone su Kavafis, Elisabetta Marangon su Fotografia, Alfabeta/Combattere, il #semaforo di Alfabeta2
Maria Grazia Calandrone
La poesia di Kavafis è poesia della contraddizione: del desiderio e del disincanto, cioè parola che in sé fa deflagrare gli opposti. Dice di storia minima, come spiega bene il traduttore Nicola Crocetti nella sua splendida, concreta e onesta introduzione, che rende conto degli onori e delle detrazioni che nel tempo sono cadute sulla poesia di Kavafis, creatura dalla vita anonima, che pare non esistere al di fuori della propria parola, come uno qualunque dei protagonisti della sua stessa poesia, che celebra meschinità e grandezze di personaggi minori.
FOTOGRAFIA al Macro, dalla materialità all'astrazione
Elisabetta Marangon
Roma, 9 ottobre, 2015. Lo sguardo di una suora cade austero su un punto fuori campo, mentre un fascio di luce laterale enfatizza la sua espressione contratta e ne disegna i contorni facciali, separandoli dal fondo anonimo immerso nell’ombra. L’immagine della religiosa, in campo medio, urta contro due fotografie che sembrano rallentarne l’incedere abbracciandola nella sua interezza.
Prosegue la ricerca di Alfabeta attorno ai concetti fondamentali della vita contemporanea. Dopo aver parlato di amore, economia e gioco, ora la lente della puntata Combattere è puntata sull’universo del conflitto.
Esortazioni
...Italia, io ti esorto, non voltare le spalle alla tua vecchia amica...