Uno speciale su Umberto Eco e i social network con testi di Alberto Abruzzese Franco Berardi Bifo Lelio Demichelis *
SU UMBERTO ECO E GLI IMBECILLI
Alberto Abruzzese
Scrivere su FB consente di trovare connessioni che è la stessa rete a offrirti. Distrazioni dal discorso che vai facendo si rovesciano in attenzione: alle tue personali connessioni di pensiero, affidate alla memoria e percezione di sé, alla propria voce interna, se ne intrecciano altre, esterne, dovute al caso ma spesso – per serendipity – più “opportune”.
LEGGI >
CHE COS'È L'ECO DI FACEBOOK?
Franco Berardi Bifo
Cosa abbia detto Umberto Eco non lo so. Un po’ perché ha detto cose diverse, come capita a tutti legittimamente. Un po’ perché qualche giornalista gli ha attribuito frasi che non avrebbe detto, un po’ perché forse ha detto qualcosa così tanto per dire, mentre usciva dall’aula e qualcuno lo inseguiva col taccuino in mano. Un po’ perché poi ha scritto una bustina di minerva in cui smentiva di aver detto quel che forse aveva detto e forse no.
LEGGI >
TECNO-ENTUSIASTI E IMBECILLI
Lelio Demichelis
Lasciatemi divertire con le parole, anche se diversamente da Palazzeschi. E ragionando di Eco e degli imbecilli via rete, lasciatemi partire dal famoso Apocalittici e integrati e lasciatemi ri-formulare quel titolo in altri modi (Eco, spero, mi perdonerà), ma utili al mio discorso.
LEGGI >
Umberto Eco è un imbecille. Come tutti gli intellettuali del Gruppo ’63 e dintorni che hanno abbandonato l’impegno.