Gilda Policastro
a chi parlano la gente ai telefoni a chi dice, lei sei come un domatore: prima la frusta e poi lo [zuccherino a quali fili sono appesi quando si muovono nella danza quelli che aspettano treni che volano aerei lontani com’è inspiegabile i fili che tengono insieme che ti [staccano gli altri certi, vivono di comunicati arrivi e partenze [e interferenze ho fatto il numero per sapere come stavi, ma ho messo giù perché se c’eri non lo davi a – quelli che non ci sono telefonano di continuo a tutte le ore hanno bisogno di dire pensavo che non ce l’avresti fatta a sopravvivere ti faccio le mie condoglianze ti sei rifatto una vita, meno male coi morti per essere buoni bisogna essere duri dentro al telefono le pause sono mortali quando si parla [di noi non dire niente agli altri, non capirebbero
Gilda Policastro
Non come vita
Aragno, «i domani» (2013), pp.98
€ 10,00