“La rosa è senza perché: fiorisce perché fiorisce; non bada a se stessa, né si cura d’esser vista”
(Angelus Silesius)
la rosa e’ un mistero “che prodiga colore e non lo vede” (J.L.Borges )
Passu di notti e ti salutu strata cu ‘na vampa allu cori e vuci ardita,
puru nu salutu a tia finestra amata chi rintra c’è na rosa culurita..
rosa chi dilli rosi ammuttunata, rosa ha tinutu in pedi la me vita !
passu di notti e ti salutu strata_aaaaaa
mokarta dei konsertu http://www.youtube.com/watch?v=JFb7FwQU0rI&feature=player_embedded
“Rosalia. Rosa e Ha. Rosa che ha inebriato, rosa che ha confuso, rosa che ha sventato, rosa che ha róso, il mio cervello s’è mangiato. Rosa che non è rosa, rosa che è datura, gelsomino, bàlico e viola; rosa che è pomelia, magnolia, zàgara e cardenia. Poi il tramonto, al vespero, quando nel cielo appare la sfera d’opalina, e l’aere sfervora, cala misericordia di frescura e la brezza del mare valica il cancello del giardino, scorre fra colonnette e palme del chiostro in clausura, coglie, coinvolge, spande odorosi fiati, olezzi distillati, balsami grommosi.
Rosa che punto m’ha, ahi!, con la sua spina velenosa in su nel cuore.” vincenzo Consolo retablo (sellerio)
quando la rosa è nominare la rosa
di nome rosa nasce una rosa nuova
nel cuore di New York in piccolo corteo
e Manfredi e Piccarda e Luigi insieme a Nanni
come è opportuno il capo sia cinto di rose
(siamo alla Brooklyn Promenade, adesso)
e gli occhi come non guardassero
perchè dentro è lo sguardo del giardino
nei mille occhi che hanno rose e spine
e pungono le dita a chi non vede…
così li aspetto disteso sopra l’erba
sopra gli specchi ascolto parole di malizia
«questo non mi serve» dico loro «le rose
sono rose e i nomi nomi e io ho molta fame
e voglio far l’amore, questa è legge… »
e ridono di me; la mia poesia, continuo
è un fare non è un essere, o l’essere,
se proprio lo volete, per me è un fare…
3.1.1981
Antonio Porta
LA ROSA
La rosa,
la rosa immarcescibile che non canto,
quella che è peso e fragranza
quella dell’oscuro giardino della notte fonda,
quella di qualunque giardino e qualunque sera,
quella che risorge dalla tenue
cenere per l’arte dell’alchimia,
la rosa dei persiani e di Ariosto
quella che è sempre sola,
quella che è la rosa delle rose,
il giovane fiore platonico,
l’ardente e cieca rosa che non canto,
la rosa irraggiungibile.
JORGE LUIS BORGES
(da “La rosa profonda, 1975”)
UNA ROSA Y MILTON
De las generaciones de las rosas
que en el fondo del tiempo se han perdido
quiero que una se salve del olvido,
una sin marca o signo entre las cosas
que fueron. El destino me depara
este don de nombrar por vez primera
esa flor silenciosa, la postrera
rosa que Milton acercó a su cara,
sin verla. Oh tú bermeja o amarilla
o blanca rosa de un jardín borrado,
deja mágicamente tu pasado
inmemorial y en este verso brilla,
oro, sangre o marfil o tenebrosa
como en sus manos, invisible rosa.
JORGE LUIS BORGES 1064
Rosa,
fragrante profumo,
di amante e di sposa.
Acuminata fantasia,
sullo scialle d’ erba,
Rosa,
cuore di donna,
lo stelo ti protegge,
il silenzio merita riflessione,
romantico dramma,
il tuo verbo e’ l’essere,
fiore …per sempre!
“La rosa è senza perché: fiorisce perché fiorisce; non bada a se stessa, né si cura d’esser vista”
(Angelus Silesius)
la rosa e’ un mistero “che prodiga colore e non lo vede” (J.L.Borges )
Passu di notti e ti salutu strata cu ‘na vampa allu cori e vuci ardita,
puru nu salutu a tia finestra amata chi rintra c’è na rosa culurita..
rosa chi dilli rosi ammuttunata, rosa ha tinutu in pedi la me vita !
passu di notti e ti salutu strata_aaaaaa
mokarta dei konsertu
http://www.youtube.com/watch?v=JFb7FwQU0rI&feature=player_embedded
“Rosalia. Rosa e Ha. Rosa che ha inebriato, rosa che ha confuso, rosa che ha sventato, rosa che ha róso, il mio cervello s’è mangiato. Rosa che non è rosa, rosa che è datura, gelsomino, bàlico e viola; rosa che è pomelia, magnolia, zàgara e cardenia. Poi il tramonto, al vespero, quando nel cielo appare la sfera d’opalina, e l’aere sfervora, cala misericordia di frescura e la brezza del mare valica il cancello del giardino, scorre fra colonnette e palme del chiostro in clausura, coglie, coinvolge, spande odorosi fiati, olezzi distillati, balsami grommosi.
Rosa che punto m’ha, ahi!, con la sua spina velenosa in su nel cuore.”
vincenzo Consolo retablo (sellerio)
quando la rosa è nominare la rosa
di nome rosa nasce una rosa nuova
nel cuore di New York in piccolo corteo
e Manfredi e Piccarda e Luigi insieme a Nanni
come è opportuno il capo sia cinto di rose
(siamo alla Brooklyn Promenade, adesso)
e gli occhi come non guardassero
perchè dentro è lo sguardo del giardino
nei mille occhi che hanno rose e spine
e pungono le dita a chi non vede…
così li aspetto disteso sopra l’erba
sopra gli specchi ascolto parole di malizia
«questo non mi serve» dico loro «le rose
sono rose e i nomi nomi e io ho molta fame
e voglio far l’amore, questa è legge… »
e ridono di me; la mia poesia, continuo
è un fare non è un essere, o l’essere,
se proprio lo volete, per me è un fare…
3.1.1981
Antonio Porta
LA ROSA
La rosa,
la rosa immarcescibile che non canto,
quella che è peso e fragranza
quella dell’oscuro giardino della notte fonda,
quella di qualunque giardino e qualunque sera,
quella che risorge dalla tenue
cenere per l’arte dell’alchimia,
la rosa dei persiani e di Ariosto
quella che è sempre sola,
quella che è la rosa delle rose,
il giovane fiore platonico,
l’ardente e cieca rosa che non canto,
la rosa irraggiungibile.
JORGE LUIS BORGES
(da “La rosa profonda, 1975”)
UNA ROSA Y MILTON
De las generaciones de las rosas
que en el fondo del tiempo se han perdido
quiero que una se salve del olvido,
una sin marca o signo entre las cosas
que fueron. El destino me depara
este don de nombrar por vez primera
esa flor silenciosa, la postrera
rosa que Milton acercó a su cara,
sin verla. Oh tú bermeja o amarilla
o blanca rosa de un jardín borrado,
deja mágicamente tu pasado
inmemorial y en este verso brilla,
oro, sangre o marfil o tenebrosa
como en sus manos, invisible rosa.
JORGE LUIS BORGES 1064
Rosa,
fragrante profumo,
di amante e di sposa.
Acuminata fantasia,
sullo scialle d’ erba,
Rosa,
cuore di donna,
lo stelo ti protegge,
il silenzio merita riflessione,
romantico dramma,
il tuo verbo e’ l’essere,
fiore …per sempre!